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15 stereotipi di amici su Facebook e le strategie per difendersi

Alessandro Licitra

Alessandro Licitra

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Diciamoci la verità, tutti noi abbiamo qualche amico su Facebook che, pur essendo simpatico e amabile nella vita di ogni giorno, si trasforma e diventa insopportabile sul social network!

Ti abbiamo raccontato cosa non fare su Facebook, e ora sei il re del bon-ton. Peccato che non si possa dire lo stesso dei tuoi amici! È giunta l’ora di imparare a riconoscere gli “insopportabili” e di imparare a difendersi!

Ecco 15 classici stereotipi di amici su Facebook e qualche trucchetto per sopravvivere!

  • Lo spammer: il più temibile. Colui che in 5 minuti pubblica 7842 link a pagine Facebook di scarso interesse, videoclip musicali e video che lui giudica divertenti, intasando tutta la pagina degli aggiornamenti di stato di Facebook. Lo spammer non accede regolarmente a FB, ma quando lo fa, si salvi chi può! L’unica soluzione per difendersi dallo spammer è nascondere i suoi aggiornamenti dal flusso di Facebook cliccando sulla freccetta accanto a uno qualsiasi dei feed e selezionando Annulla gli aggiornamenti di…
  • Il taggatore impazzito: è una sottospecie di spammer, non meno pericolosa. Tagga te e decine di altre persone in fotografie dove sei venuto malissimo o peggio ancora dei tempi della scuola elementare, quando eri grasso, occhialuto e con l’apparecchio ai denti! Oppure ti tagga in eventi a cui non hai nessuna intenzione di partecipare o in cartoline d’augurio kitsch. La cosa divertente (per il taggatore, almeno) è che il tag forzato sottintende una tacita richiesta di commento che se non viene raccolta provocherà un incidente diplomatico internazionale. Per fortuna difendersi dai taggatori impazziti è facile: basta andare su Impostazioni sulla privacy/Funzionamento dei tag e attivare il Controllo del diario per approvare manualmente i post in cui sei taggato prima che diventino visibili sul tuo diario.

  • Il filosofo: scrive sulla sua bacheca solo perle di saggezza, massime di vita, frasi a effetto e pone quesiti filosofici. È il tipico Gigi Marzullo virtuale… inconfondibile. Se la sua filosofia spicciola ti ha stufato, puoi annullare la ricezione dei suoi aggiornamenti di stato, altrimenti c’è un’altra soluzione più crudele: boicottalo smettendo di commentare i suoi aggiornamenti e di cliccare su Like e fai passaparola con gli altri suoi contatti. Il filosofo è un egocentrico e vedersi ignorato lo manderà in bestia!

  • Il depresso: posta solo commenti o pensieri negativi, pubblica canzoni tristi o video dal finale deprimente. Insomma, non proprio l’ideale se sei di malumore! Per lui vale la stessa soluzione del filosofo, perché fondamentalmente è un egocentrico anche lui e adora sentirsi coccolato e fare il vittimista. Ignoralo!
  • Il playboy: per lui Facebook è un luogo in cui fare conquiste. La sua lista di amici pullula di belle donzelle e in media, per ogni 10 amici nuovi, 9 sono donne. Ci piacerebbe anche sapere quanti due di picche riceve. Ma questo ovviamente non lo sapremo mai! La soluzione che fa bene alla tua autostima? Nascondi tutti i suoi aggiornamenti e smetti di farti del male sfogliando le foto del suo profilo!
  • Il PR: si riconosce subito. La sua lista di amici consta di 3-4.000 contatti (ma li conoscerà davvero?) e la sua principale attività è quella di spammare le imperdibili serate a cui tu, ovviamente, non andrai mai. La soluzione passa ancora una volta per le Impostazioni sulla privacy: vai su Persone e applicazioni bloccate e scrivi il nome del PR nel campo Blocco di inviti agli eventi/Blocca gli inviti da.
  • Il fotografo: colui al quale non hanno ben spiegato la differenza tra Facebook e Flickr. Se vai nella sua sezione foto, puoi trovare 1.000 o 2.000 scatti. Anche quelli che il suo datore di lavoro non dovrebbe mai vedere! Come farlo smettere? Regalagli un account Flickr o Instagram e spiegagli che i fotografi cool non usano Facebook!
  • Il cuoco: parente stretto del fotografo, ma più monotematico: pubblica solo foto degli ultimi piatti da lui preparati (neanche fosse un ristorante da Guida Michelin!) o scatti di pietanze appena ordinate al ristorante. È alla costante ricerca del classico commento “bravo!”, “che invidia!”, “ho l’acquolina in bocca”. Quindi anche in questo caso il consiglio è: astieniti dal commentare! Oppure suggeriscigli di aprirsi un food blog: ma non cliccare su Mi piace se apre una pagina relazionata!
  • La modella: la sua sezione foto non è altro che una sorta di book fotografico faidate. Il suo egocentrismo le impone di pubblicare solo scatti con il profilo migliore, immagini in cui è ben in posa (tutt’altro che naturale, ovviamente!) e col respiro palesemente trattenuto. Trucco perfetto, capelli appena sistemati. Quasi uscita dal set di un film. Nel suo caso vale la stessa soluzione applicata per difendersi dal playboy. E magari inviale discretamente qualche articolo sulla mercificazione dell’immagine femminile nella società contemporanea…
  • Il VIP: su Facebook si vede poco, d’altro canto si sa, è sempre ultra-impegnato (o almeno così dice). Il VIP è tale perché posta solo per fare il check-in nei luoghi più esclusivi, come hotel a 12 stelle o località da sogno. Poco ci manca che usi Facebook Places per taggarsi sul sedile riscaldato della sua Mercedes. Come farlo smettere? Ripagalo con la stessa moneta. Se sei bravo con Photoshop puoi applicare la “strategia del nanetto di Amelie Poulain”: monta la tua immagine dentro paesaggi da sogno e inviagli le tue foto ritoccate con frasi del tipo “Saluti da Cortina”, “Baci dalla spiaggia più bianca del Brasile”, “Un pensiero dall’idromassaggio più pieno di bolle del mondo”. Quanto resisterà?
  • Il politico: qualsiasi suo intervento mira a screditare un partito politico, il parlamentare di turno o il Premier in carica. Non esiste destra o sinistra. Lui critica ed è polemico nei confronti di tutto e tutti. Solo lui sa come risolvere i mali del mondo. La soluzione potrebbe essere ancora una volta nascondere i suoi aggiornamenti dalla bacheca. Oppure potresti aprire un gruppo con il suo nome, del tipo “Pinco Pallino for President” e invitare i vostri amici comuni a farne parte. Raccoglierà la sfida o la smetterà?
  • L’egocentrico permaloso: parente del politico, è colui che posta solo per autocelebrarsi. Ma guai se provi a muovergli una critica, la sua furia potrebbe abbattersi su di te. La soluzione è la stessa adoperata per tutti gli egocentrici: niente like e niente commenti. Ignoralo! E se ti chiede: “Hai visto il mio ultimo post su Facebook?”, rispondigli candidamente: “No! perché? Stai ancora su Facebook???”.
  • Il giocatore compulsivo: entra su Facebook per passare il tempo con giochi sociali come Farmville, The Sims e dintorni. Intasa la bacheca con numerosi aggiornamenti relativi ai social game (“Ho appena dato da mangiare alla mia mucca”) e cosa ben peggiore, ti invia a intervalli regolari inviti per unirti al gioco. Inviti che puntualmente declini. Quando il suo livello di assuefazione per i social game diventa altissimo, si gioca l’ultima carta, contattandoti direttamente: “Per favore, iscriviti, poi gestirò io la tua fattoria”. Sì… e anche il mio account FB, no? Per mettere fine allo spam puoi bloccare gli inviti delle applicazioni da Impostazioni sulla privacy/Persone e applicazioni bloccate.

  • Il likeatore compulsivo: mette “Mi piace” su qualsiasi cosa. In genere lo fa “per simpatia” nei tuoi riguardi o nei confronti di una ristretta cerchia di persone. Almeno è selettivo, questo sì! Ma lo fa per il 90% degli aggiornamenti di stato o foto che pubblichi tu o chiunque sia il suo amico favorito. Guarda bene tra i tuoi contatti, tutti abbiamo tra gli amici un likeatore compulsivo! Per diminuire il flusso di feed che lo riguardano basta attivare solo gli aggiornamenti importanti.

  • L’auto-piacione: colui che pubblica qualcosa di assolutamente entusiasmante (solo per lui, beninteso) e che preso dalla foga del momento preme Mi piace sul suo stesso post. Per la serie, me la suono e me la canto… E se nessun amico gli regala un “Mi piace” o un commento, ci penserà lui ad autocommentarsi (dopo pochi minuti, chiaramente). Un mito! La soluzione? Indovina un po’… 🙂

Adesso la parola a te! Quale di questi amici ti ritrovi su Facebook? Conosci altri stereotipi da aggiungere alla lista? Raccontaceli!

Alessandro Licitra

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