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I 10 migliori giochi Made in Italy: UFHO2 [Episodio 6]

I 10 migliori giochi Made in Italy: UFHO2 [Episodio 6]
Marco Albano

Marco Albano

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Sesto episodio della serie dedicata ai migliori giochi italiani del momento. Nell’articolo di oggi ci occupiamo di UFHO2, un gioco di logica per Windows, Mac, iOS e Linux. Dietro questo gioco c’è il team Tiny Colossus, creato e guidato da Ciro Continisio, che abbiamo raggiunto per una breve intervista.

Mentre scrivo questo articolo ho le cuffie e ascolto la colonna sonora del gioco, realizzata da Francesco D’Andrea. Un misto di theremin, suoni elettronici e fanfare spaziali. Entro nell’atmosfera perfetta per parlare di UFHO2.

Alieni, caselle e ingranaggi

UFHO2 è un puzzle game a turni in cui controlli un piccolissimo alieno che deve recuperare i cristalli prima che gli altri extraterrestri possano anticiparlo. Il giocatore ha a disposizione un numero di mosse limitato che deve usare con sapienza.

Se da una parte occorre muovere l’alieno, dall’altro bisogna anche ruotare gli ingranaggi presenti negli esagoni per creare o bloccare i passaggi. Chiudere e sbloccare il passaggio agli avversari ha un costo doppio di mosse.

Ogni mossa ha un prezzo e scegliere come agire richiede una buona dose di ragionamento. UFHO2 si fonda su queste dinamiche turn-based per costruire partite fino a 4 giocatori.

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Da giocare assolutamente con gli amici

Ad UFHO2 manca il multiplayer, un elemento a cui tutti i giochi ci hanno abituato negli ultimi anni. Ciò che sorprende provando il gioco è che questa mancanza riesce a ridursi al minimo grazie all’elevato livello di difficoltà presente nel gioco.

Osservando UFHO2 è facile intuire che il divertimento non dipende dalla casualità, come avviene in un match-3 ad esempio, piuttosto l’esperienza di gioco si basa sulla capacità propria e degli avversari di rendere la partita avvincente.

Purtroppo al giorno d’oggi conta fin troppo. Vale a dire che, su alcune piattaforme come quelle mobile, avere una progressione molto dolce della difficoltà è fondamentale per agganciare gli utenti.

UFHO2 costruisce il gameplay pefetto per sfidare altri giocatori. L’iPad diventa la base dove appaiono i power-up presenti nel gioco e si muovono le pedine extra che potenziano il personaggio. Non mancano gli achievement, ovvero un buon sistema di trofei.

In men che non si dica starai studiando le mosse dei tuoi avversari per capire come anticiparli, interpretando il loro modo di giocare e cercando di approfittare al meglio delle mosse che hai a disposizione durante il tuo turno.

Ci tengo a sottolineare che il gioco è molto divertente giocato con gli amici, ma non perde assolutamente valore al momento di affrontare la sfida da soli in story mode grazie alla presenza di un’intelligenza artificiale ben sviluppata e davvero ostile. A tal proposito Ciro ci racconta di quanto sia stato difficile rendere il gioco una vera sfida anche in single player:

È stata una grossa sfida a causa delle stanze che ruotano, che di fatto ridefiniscono il layout dell’area di gioco ogni volta che ne viene ruotata una. […] Per creare l’IA ho quindi analizzato il mio modo di giocare ed i ragionamenti che faccio per decidere che mossa fare e li ho tradotti in algoritmi. Alla fine si è rivelata una buona scelta, molti trovano l’IA fin troppo raffinata!

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Dalla campagnia Kickstarter fino al rilascio di UFHO2: l’intervista completa a Ciro Continisio.

Ciro-Continisio-SoftonicSoftonic: UFHO2 è un videogame complesso, da dove nasce l’idea del gioco?

Ciro: L’idea base del primo UFHO nacque alla fine del 2007 quando Alessandro, un amico (all’epoca il mio boss), vide il film The Cube, e pensò di usare la struttura di varie stanze connesse fra loro per creare un gioco d’avventura in cui ci si muoveva in un labirinto di stanze.

Ho proposto di creare un puzzle game con un’ambientazione spaziale (e quindi gli UFO), laddove altri candidati erano il “tema alveare”, oppure qualcosa che avesse a che fare con gli orologi ed i loro ingranaggi.

Softonic: Esagoni, pedine e turni. Quanto ti hanno influenzato i board game?

Ciro: UFHO2 nasce come videogame. Molte persone vedono nel gioco delle meccaniche facilmente portabili ad un gioco da tavola (ed hanno ragione!), ma il gioco nasce puramente in digitale.

Softonic: La storia dello sviluppo di UFHO2 è lunga. La descrivi perfettamente in questo divertente video multilingua realizzato per la campagna di Kickstarter. Per essere uno sviluppatore bisogna essere anche grandi comunicatori?

Ciro: Indubbiamente, soprattutto se stiamo parlando di sviluppatori indipendenti! Quando il budget è basso spesso non c’è nessuno che si occupi di marketing, quindi, è lo stesso sviluppatore che deve farsi notare sul web e negli eventi di settore.

Softonic: UFHO2 non sembra il gioco che finisci in pochi minuti. Quanto conta la difficoltà in un videogame?

Ciro: Conta fin troppo. Su alcune piattaforme, come quelle mobile, avere una progressione della difficoltà molto dolce è fondamentale per agganciare gli utenti. I giocatori poco motivati potrebbero non arrivare neanche a vedere la parte più interessante del gioco perché scoraggiati dalla difficoltà o, più spesso, dalla complessità del gioco.

Softonic: Parlando di difficoltà, quanto è difficile programmare una buona AI?

Ciro: È stata una grossa sfida a causa delle stanze che ruotano, che di fatto ridefiniscono il layout dell’area di gioco ogni volta che ne viene ruotata una. Per creare l’IA ho quindi analizzato il mio modo di giocare ed i ragionamenti che faccio per decidere che mossa fare e li ho tradotti in algoritmi. Alla fine si è rivelata una buona scelta, molti trovano l’IA fin troppo raffinata!

Softonic: Come ci si sente ad essere sconfitti nel proprio gioco?

Ciro: È una bella sensazione, vuol dire che qualcuno è rimasto talmente colpito dal tuo lavoro da spendere molto tempo a cercare di comprenderlo a fondo.

Softonic: Ti occupi dei giochi da solo o disponi di un team per lo sviluppo che ti accompagna?

Ciro: Ora sono solo. UFHO2 è stato creato con un paio di collaborazioni esterne, ma sono durate un totale di 1 mese sull’anno e mezzo di sviluppo che mi è costato.

Softonic: C’è un commento indimenticabile che hai ricevuto a proposito di UFHO2?

Ciro: C’è un episodio della GamesWeek 2013. In quell’occasione avevo lasciato l’iPad in mostra con lo schermo del titolo, con il testo Swipe left or right to start. Un ragazzino si è avvicinato incuriosito, ha provato a giocare e dopo pochi secondi ha scosso la testa come a dire “questa non è roba per me”. Sono scoppiato a ridere, e al tempo stesso mi chiedevo, “cosa avrei dovuto metterci in quegli 1.5 secondi per convincerlo a giocare?”

Softonic: Organizzi eventi in tutta Italia e vedi nascere talenti nel campo dello sviluppo. Cosa significa lavorare nell’industria dei videogiochi in Italia oggi?

Ciro: L’Italia ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Sul lato industria però siamo ancora un bel po’ sforniti: a parte alcune realtà valide non c’è una gamma di imprese che sfornino prodotti di vario genere. Credo che manchi un supporto delle istituzioni, con iniziative a supporto dello sviluppo ed una legislazione snella per quanto riguarda finanziamenti, crowdfunding e pagamenti online.

Softonic: Qual è il tuo genere preferito e perché?

Ciro: Posso dire che al momento più che un genere ho un formato preferito: mi piacciono i giochi brevi. Voglio che un gioco valorizzi il mio tempo, senza perdersi in cose inutili messe lì per allungare il brodo.

Softonic: Qual è il tuo personaggio preferito dei videogiochi e perché?

Ciro: Mi ha sempre affascinato Samus Aran, la protagonista di Metroid. Più che per il personaggio in sé, per l’ambientazione. Samus nel gioco aveva a che fare solo con bestie di vario genere . Deve essere parecchio difficile vivere in un mondo dove non puoi scambiare una parola con nessuno!

Softonic: Esiste un’applicazione per dispositivi mobile, fuori dal mondo del gaming, che apprezzi particolarmente? Esiste un’app senza la quale non puoi vivere?

Ciro: Sono un grande estimatore dei prodotti Google, trovo che tutti i tool che creino (Gmail e Drive su tutti) sono ottimi, e mi rendono più facile l’organizzazione del lavoro. Il pensiero di tornare a strumenti old-school come Outlook o la suite Office mi fa paura.

Softonic: Puoi raccontarci qualche aneddoto o situazione divertente relativa allo sviluppo di UFHO2?

Ciro: Qui non mi viene niente.

Softonic: Cosa sognavi di diventare quanto eri bambino?

Ciro: Sarà banale ma sognavo di diventare un game designer! Solo che all’epoca non sapevo minimamente che cosa volesse dire. Spesso penso sempre che se non lavorassi in questo mondo mi piacerebbe fare un lavoro a contatto con la gente, come gestire un bar. Il lavoro al computer, per quanto affascinante, alla lunga è duro ed anche un po’ alienante.

Softonic: Android o iPhone?

Ciro: Sono utente Android ma forse più per motivi di prezzo che per altro. Ammiro però il design di iOS, che mi risulta sempre più coerente ed usabile di Android, anche se quest’ultimo ha fatto passi da gigante ultimamente.

Softonic: PC o MAC?

Ciro: Mac! Come per iOS è una scelta di usabilità e di stabilità. Trovo che OSX sia un sistema operativo pensato meglio di Windows, il quale invece porta ancora i segni di stupidaggini progettuali commesse ai tempi di XP o Vista.

UFHO2-04Poco fotorealismo e tanto divertimento

UFHO2 non è di sicuro il gioco AAA pieno di immagini mozzafiato o momenti epici. E ben venga direi. Di sicuro è epico il momento in cui sconfiggi 3 amici o riesci a sbloccare l’ingranaggio giusto per raccogliere le tre gemme e vincere la partita.

UFHO2 punta sull’interazione con il gioco più che sulla sensazione di immersione. Un ideale videoludico sul quale si dovrebbe investire di più. Ci sono in giro pochi giochi sinceri, belli e intelligenti come questo. Titoli capaci di veicolare il divertimento in condivisione reale, fisica, tangibile. Capaci di radunare gli amici in una stanza per sfidarsi e ridere, mettendo da parte le granate, gli insulti online o le eterne discussioni sulle prestazioni grafiche.

Leggi gli altri episodi della serie:

I 10 migliori giochi Made in Italy: Dengen Chronicles [Episodio 1]

I 10 migliori giochi Made in Italy: Woodle Tree [Episodio 2]

I 10 migliori giochi Made in Italy: Lost Yeti [Episodio 3]

I 10 migliori giochi Made in Italy: Goscurry [Episodio 4]

I 10 migliori giochi Made in Italy: OverVolt [Episodio 5]

I 10 migliori giochi Made in Italy: UFHO2 [Episodio 6]

I 10 migliori giochi Made in Italy: Assetto Corsa [Episodio 7]

I 10 migliori giochi Made in Italy: Futuridium EP [Episodio 8]

I 10 migliori giochi Made in Italy: The Waste Land [Episodio 9]

I 10 migliori giochi Made in Italy: MirrorMoon EP [Episodio 10]

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