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Il dizionario del DJ digitale

Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

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Denon_DJ-FMC60001Hai finalmente deciso di imparare a fare il DJ? Ottimo! La tecnologia, oggi, ti permette di spendere poco e divertirti molto. Basta un PC, un po’ di hardware addizionale e i programmi giusti. E voglia di imparare.

Ma c’è anche un altro sapere fondamentale da acquisire. Il linguaggio tecnico. A che serve un controllo pitch sulla console se non sai cos’è il pitch? E come puoi regolare correttamente i BPM di una canzone se non conosci il significato di questa sigla?

Per aiutarti ad imparare più in fretta, abbiamo deciso di creare un piccolo dizionario per DJ digitali. Leggilo. In un attimo tutto ciò che vedi sulla tua consolle da DJ avrà un senso. Poi, un’occhiata al nostro post sui programmi per fare musica col computer e una a quello sui 5 migliori programmi per DJ, e sei pronto per far ballare gli amici tutta la notte!

Pitch e tempo – Il pitch è la tonalità di una canzone. Il tempo è la velocità di esecuzione di un brano. Nel mondo dei DJ, quest’ultimo è legato al numero di rotazioni al minuto dei piatti (veri o virtuali) della consolle.

Un uso corretto dei parametri pitch e tempo è fondamentale per omogeneizzare ritmicamente e armonicamente due brani. In questo modo si ottiene un mix gradevole.

pitch

Auto BPM – I Beat Per Minute (battute al minuto) di un brano rappresentano la divisione metrica di una partitura musicale. In parole semplici, corrispondono a quante volte al minuto batti il piede per terra a tempo mentre le ascolti. Più è alto il valore BPM, più un brano è veloce.

Per miscelare due pezzi in modo che la gente in pista continui a ballare senza intoppi, devi far sì che le battute al minuto dei due brani coincidano il più possibile tra loro.

Per fortuna oggi questa operazione è piuttosto semplice: la quasi totalità delle consolle virtuali per DJ hanno il tasto Auto BPM, che porta le due canzoni che stai mixando allo stesso numero di battute al minuto senza sforzo.

Auto-BPM

Sample (o campione) – È una frammento di audio in formato digitale. Nel mondo dei DJ si tratta principalmente di piccole porzioni di brani musicali, di voci o di altri suoni usati per arricchire quelli dei dischi che stai mettendo.

I programmi per DJ ne includono sempre alcuni di default, ma ti permettono anche di caricarne altri che vuoi tu. Le consolle più avanzate, come Traktor (anche per Mac), offrono strumenti professionali eccellenti per registrare e trattare nuovi campioni, anche in tempo reale durante un DJ set.

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LoopÈ un sample che viene riprodotto ciclicamente. La tecnica del looping è utilizzatissima nella musica dance e nell’elettronica. loops1Per questo nelle consolle da DJ c’è sempre una sezione dedicata a questa funzione, che ti permette di riprodurre in loop porzioni di un campione che vanno da 1/8 di battuta fino a 32 battute. Questo vuol dire che, scegliendo l’opzione 4 beat, il programma riprodurrà ciclicamente le prime 4 battute del campione caricato.

Crossfader – È lo strumento del DJ per antonomasia. È un fader orizzontale con cui stabilisci la proporzioni di audio udibile di ciascuno dei due deck. Puoi decidere di far sentire solo la musica del primo, solo del secondo o quantità variabili di ognuno dei due.

Per essere pratici: se tieni il crossfader tutto a sinistra, il tuo pubblico sentirà solo la musica del deck di sinistra. Se lo sposti a destra, solo la musica del deck di destra. Se lo tieni al centro, sentirai con uguale intensità la musica dei due deck.

Crossfaders

Controller – I controller digitali per DJ emulano gli strumenti dei DJ tradizionali. Di solito sono composti da due piatti che simulano i giradischi o i lettori CD) e un mixer.

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Si connettono al computer tramite porta USB ed utilizzano, per comunicare con esso, il protocollo MIDI. Le operazioni che compi su di essi si riflettono nel programma di missaggio che stai usando.

Ne esistono modelli di molti tipi, alcuni molto semplici, altri costosi e completi, per adattarsi a tutti i software e a tutte le abilità.

Latenza – È il tempo che passa tra il compimento di un’azione e i suoi effetti. Nell’ambito della musica digitale, si parla di latenza soprattutto per indicare il tempo che passa dall’input di un segnale nel computer a quando si percepisce il suono in output dalle casse o dalle cuffie.

Per un DJ la questione latenza riguarda principalmente il ritardo che c’è tra il momento in cui muovi un fader o un potenziometro del tuo controller hardware e il momento in cui il software esegue l’ordine.

La latenza non è un fattore totalmente eliminabile, ma puoi ridurlo efficacemente usando una scheda audio esterna di buona qualità e driver audio ben fatti.

Vinili/CD Timecode – Se non vuoi rinunciare alla sensazione tattile dei dischi di vinile per mixare ma vuoi lo stesso godere degli strumenti offerti dal mondo digitale, questa è la soluzione.

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I dischi Timecode, fatti girare su giradischi tradizionali, ne trasmettono i movimenti al computer. Questo, per decodificarli, deve ovviamente essere dotato di un apposito software, e il giradischi deve essere connesso a un convertitore AD (Analogico-Digitale; per approfondire la musica digitale, leggi il nostro post), che trasforma i movimenti in codice binario.

In questo modo, quando muoverai il disco Timecode, i movimenti si trasmetteranno alla consolle virtuale.

Plugin VST – I programmi per fare musica hanno sempre degli effetti integrati, ad esempio eco, riverbero, equalizzatori. I plugin VST (Virtual Studio Technology) sono invece effetti esterni compatibili con i programmi da DJ. Ti consentono di avere decine o centinaia di effetti ulteriori, anche di eccellente livello.

Ci sono altri termini che non ti sono chiari? Segnalaceli, li aggiungeremo alla lista!

[Via OnSoftware ES]

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