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Auto connesse: cosa ci riserva il futuro?

Auto connesse: cosa ci riserva il futuro?
Jonathan Riggall

Jonathan Riggall

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Abbiamo già visto cosa sono le auto connesse e cosa lasciano intravedere all’orizzonte. Ma cosa succederà al mercato automobilistico nei prossimi 5 o 10 anni?

Con lo scopo di aumentare la sicurezza delle auto e la loro efficienza, sembra che tutto punti all’automatizzazione. La presenza intrinseca in un’auto del conducente potrebbe diventare presto obsoleta.

L’auto che si guida da sola: paura?

Le auto senza conducente sono ormai una realtà. Google ne ha dimostrato negli ultimi 6 anni la fattibilità e anche la loro utilità ed efficienza. I principali ostacoli all’applicazione di questa tecnologia alla realtà sono il codice stradale e la percezione pubblica.

Le norme e le leggi della strada, infatti, sono state create pensando a conducenti umani. Se le auto dovessero essere guidate da un computer, bisognerà creare delle norme specifiche. Queste leggi dipendono dai governi, pertanto, a questo proposito, non ci possiamo aspettare una risposta rapida.

Se da un lato vi è il problema codice della strada, dall’altro esiste una paura generalizzata ai veicoli guidati da robot. Anche se Google ci assicura che questi robot sono sicuri e sanno fare il loro lavoro, esiste ancora la credenza generalizzata che le macchine possano causare incidenti. Alla base vi è sicuramente molta disinformazione sulle cause degli incidenti stradali.

La maggior parte di essi, infatti, sono causati da un errore umano, non da anomalie tecniche. Questi errori umani possono essere dati da una mancanza di concentrazione, dal mancato rispetto delle norme di circolazione, a riflessi lenti o alle capacità alterate da sostanze assunte. Tutti questi inconvenienti scompaiono con le auto che si guidano da sole, le quali sono prevedibili, non si distraggono e sono programmate per rispettare le norme. E, come se non bastasse, non bevono!

L’idea che queste auto siano “programmate per ucciderci” è pertanto del tutto infondata. Esse sono invece programmate proprio per evitare incidenti. Ora, come fare per convincere i conducenti a non guidare più… è tutta un’altra storia! Non è facile di certo ammettere che una macchina è migliore di loro!

Le auto automatiche miglioreranno la tua vita

Bosch ha presentato un sistema con il quale il tuo smartphone comunicherà con l’auto. Quando arriverai a destinazione, l’auto parcheggerà da sola. Quando vuoi tornare alla macchina, basta chiamarla ed essa verrà a prenderti.

E possibile che tutto questo sembri fantascienza, invece è proprio dietro l’angolo.

Se ti piace avere il controllo alla guida, pensa anche a quante volte guidare può risultare pesante o noioso. La guida automatica o assistita ti permetterà di rilassarti e di farti dimenticare le ore e ore alla guida in cui dovevi far di tutto per mantenerti sveglio. Quanto più la guida è assistita, tanto più le auto saranno sicure. Se il 90% degli incidenti stradali sono dovuti a errori umani, le auto con guida automatica reagiranno più velocemente di qualunque essere umano e saranno capaci di evitare gli incidenti.

Oltre alla guida automatica, le connected cars saranno attente a ciò che succede attorno. Rileveranno un incidente sul tuo percorso con largo anticipo, o un imbottigliamento per il traffico.

Le auto connesse invieranno dati ad una base centrale che aiuterà le altre connected cars a reagire prontamente in caso di incidenti e code per il traffico.

Insomma, godi più che puoi della guida, perché fra 10 o 15 anni può darsi che la tua auto non abbia più bisogno di un conducente, ma sarà dotata di una guida automatica facile, sicura e rilassante.

Leggi anche i precedenti capitoli della serie:

Auto connesse: cosa sono?

Connected cars: cosa bolle in pentola?

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