Pubblicità

Articolo

Apple: Google sparirà dai Mac e dagli iPhone?

Apple: Google sparirà dai Mac e dagli iPhone?
Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

  • Aggiornato:

A quanto pare OS X 10.10 Yosemite e iOS 8 faranno un ulteriore passo verso il distacco da Google, che ormai sembra stia per scomparire dagli OS Apple. Cosa sta accadendo esattamente?

A giudicare dalla keynote di ieri, con cui Tim Cook e Craig Federighi hanno aperto le danze del WWDC 2014, sembrerebbe che la Apple stia per raggiungere la definitiva de-googleizzazione dei propri sistemi operativi.

Ormai sembra chiaro che il nuovo nemico numero uno di Cupertino sia Big G e non più quello storico: Microsoft.

Cosa sta succedendo, quindi, esattamente? E quali saranno le conseguenze?

Il punto di arrivo: WWDC 14

La conferenza annuale di Apple ha lasciato ben chiaro che il bersaglio si sta spostando, ma ciò non vuol dire che le punzecchiature a Redmond non ci siano state, specialmente quando si è trattato di paragonare la penetrazione di Mavericks a quella di Windows 8 (l’ultima versione di OS X è installata su oltre il 50% dei Mac, mentre la più recente release di Windows non raggiunge che il 14% del totale dei PC).

Di contro, però, scopriamo che Bing, il motore di ricerca di Microsoft, fornirà il servizio di traduzioni sia su OS X che su iOS. Insomma, i nemici di un tempo sono diventati nemiciamici, come i Red e Toby di disneyana memoria. E questo, per chi ha memoria della “guerra fredda” tra Jobs e Gates, non è cosa da poco.

Android tristeLe frecce più acuminate scagliate durante la conferenza, infatti, sono state tutte per Google. A cominciare dal suo OS mobile, Android, su cui Cook e Federighi hanno esercitato il loro anglosassone sarcasmo a colpi di numeri poco lusinghieri.

Ma questo è folklore, tutto sommato, e i numeri si piegano facilmente agli intenti di chi li usa. A indurci a credere che Big G e i suoi prodotti stanno sempre più sparendo dagli OS Apple sono altri, più chiari segnali.

Apple contro Google contro Microsoft: la guerra dei mondi

Come ci si può aspettare, considerata la tendenza dell’ultimo anno nel macrocosmo del software, l’occhio del ciclone è la sempre meno nascosta e sempre più cruenta guerra degli ecosistemi.

I tre grandi giocatori della partita, che possono mettere in campo dei sistemi solari fittamente interconnessi di hardware, software e servizi, sono Apple, Microsoft e Google.

chromeMa mentre i primi due giocano secondo regole consolidate, il terzo ha trovato un modo diverso di competere. Big G, infatti, grazie a Chrome OS, e ancor più alle Chrome Apps , “usa” le strutture della concorrenza, e cioè i computer e gli smartphone che girano su sistemi operativi Apple e Microsoft, come base per impiantare Google Chrome, che con la nascita delle Chrome Apps si trasforma improvvisamente da semplice browser a vero e proprio sistema operativo, che vive all’interno di altri sistemi operativi.

La sua pericolosità per la concorrenza sta nel fatto che Chrome è multipiattaforma, e le app scritte per girarci sono esportabili da una all’altra senza bisogno di alcuna modifica. Sarebbe come se potessimo usare le app dell’iPhone anche sul Mac, o viceversa, o se potessimo usare sugli smartphone Windows Phone i programmi per PC. Un’ipotesi attraente.

Entro pochi anni, quando cioè le Chrome Apps saranno diventate una realtà consolidata, questo sarà un grosso problema per Apple e Microsoft. A meno che non riescano ad offrire un ecosistema concorrente altrettanto poderoso e altrettanto efficace, e contemporaneamente concedere il meno possibile a Big G.

Google attacca, Apple risponde

A Cupertino, ovviamente, non stanno con le mani in mano in attesa dell’inevitabile. OS X 10.10 Yosemite e iOS 8, che saranno disponibili gratuitamente nell’autunno 2014, sono diventati un blocco molto compatto che, grazie a quella che Federighi durante il WWDC 2014 ha chiamato Continuity, cominceranno ad essere percepiti dall’utente come un’unità. Anche AirDrop sta andando nella stessa direzione: finalmente consentirà la comunicazione anche tra OS X e iOS.

Aggiunto a ciò, Apple cerca di tenere Google il più possibile aiapple_maps_logo margini. Questa politica non è recente, ma è iniziata già da un po’. Nel settembre 2012 gli iPhone non avevano più Google Maps installato di default. Era stato sostituito da Mappe di Apple, nonostante l’app fosse inferiore per qualità e servizi offerti.

Poi è stata la volta di Siri, che da circa un anno e mezzo a questa parte, se interrogata, non usa più Google come motore di ricerca di default, ma Bing di Microsoft (a meno che tu non le chieda esplicitamente “search Google”). E ora ci sono OS X Yosemite e iOS 8, in cui Google sembra essere ancora più ai margini.

Segni di vita da un mondo de-googleizzato

Quali saranno le conseguenze? Lo vedremo, ma di certo, negli anni a venire, dobbiamo aspettarci scenari tecnologici ed equilibri ben diversi da quelli che oggi conosciamo. E, che lo vogliamo o no, noi ci saremo in mezzo. E “appartenere” al sistema solare Google, a quello Microsoft o a quello Apple sarà probabilmente una scelta con conseguenze molto più tangibili di quanto non lo sia ora.

E nel frattempo gli utenti Apple proveranno l’ebbrezza di vivere in un mondo quasi senza Google. Anche se questo vuol dire venire a patti con l’ex nemico storico.

Vuoi avere un’idea più precisa su quali siano i giganti di internet e sui loro rapporti di forza? Dai un’occhiata alla nostra infografica.

Pier Francesco Piccolomini

Pier Francesco Piccolomini

Le ultime novità da Pier Francesco Piccolomini

Linee guida editoriali